giovedì 20 novembre 2014

Il Fondo Franciosi e le perle rare della Biblioteca di Stato a San Marino

La Biblioteca di Stato e Beni Librari della Repubblica di San Marino è uno dei luoghi deputati alla conservazione e tutela del patrimonio culturale del piccolo Stato. Una recente riforma ha accorpato questa struttura nell'ambito dei cosiddetti "Istituti Culturali", congiuntamente ad Archivio di Stato, Musei di Stato ed Arti Performative, in una nuova articolazione che fa riferimento sempre meno al modello burocratico dell'amministrazione della cultura, per prediligere una impostazione manageriale.
 
Il suo sito internet è stato sviluppato già da alcuni anni e sta progressivamente riempendo le proprie sezioni, ma fin da subito ha consentito la consultazione del catalogo on line delle Biblioteche di Romagna visto che l'organismo sammarinese è divenuto parte attiva ed integrante di questo network.
 
Per la realtà nazionale la Biblioteca costituisce il luogo vocato alle ricerche documentali degli storici, possedendo in catalogo una ottima collezione di incunaboli e manoscritti medievali, nonché molti scritti e oggetti, non confluiti nell'Archivio di Stato, che raccontano parti della storia sammarinese anche recente.
Trova qui dimora anche l'abito che Anita Garibaldi lasciò a San Marino in una notte estiva del 1849, quando il marito e le sue truppe, in fuga dal crollo della Repubblica Romana, inseguiti dagli austriaci, trovarono riparo a San Marino che li ospito temporaneamente consentendo poi di fuggire verso Venezia sotto mentite spoglie. La povera Anita in realtà morirà durante il tragitto nei pressi di Ravenna, mentre il Generale riuscirà a fuggire e dopo una decina di anni durante la campagna per l'unificazione della penisola italica sotto la corona Savoia si ricorderà dell'ospitalità sammarinese e il piccolo Stato resterà libero pur contornato da un unico Regno.
Qui sono alcuni degli strumenti creati dal liutaio sammarinese Capicchioni che fanno da pariglia al suo violino posseduto da Salvatore Accardo o al quartetto da lui creato ed esposto al Museo Stradivari di Cremona. Strumenti immortali, patrimonio di una comunità della quale contribuiscono a costruire una identità culturale contemporanea.
Il suono di un violino o di una viola Capicchioni sono ancora di una limpidezza unica che spesso viene perpetuata rendendo onore a questi strumenti di lunga vita. Negli ultimi anni anche gli strumenti collocati a San Marino sono stati riscoperti e suonati in Biblioteca di Stato.
Ma è il patrimonio librario e documentale che costituiscono ovviamente il grande tesoro di questa istituzione e il sito web presenta una sezione denominata "Raccolta Documentaria Sammarinese" dove sono consultabili on line parte dei cataloghi disponibili.
Seguendo il link "ricerca avanzata" si apre una maschera che indica una suddivisione fra "Carteggi" e "Materiale Minore Sammarinese". Come dichiara il sito stesso: "nella sezione Materiale Minore Sammarinese rientrano tutti quei documenti antichi e moderni pubblicati, distribuiti o prodotti al di fuori dei consueti canali commerciali. In genere si tratta di materiali a diffusione limitata o creati per uso interno all’ente o all’istituzione o, ancora, prodotti per specifiche occasioni.
Rientrano in questa tipologia: dépliants, volantini, locandine, cartoline, inviti ecc., ed il loro inserimento nel catalogo bibliografico può risultare molto proficuo per la ricerca ed in particolare per quella a carattere locale.
Nella sezione Carteggi sono presenti ricche e fitte corrispondenze di alcuni personaggi sammarinesi e non, che hanno contribuito intellettualmente e socialmente alla costruzione della nostra storia: Melchiorre Delfico, Pietro Franciosi, Gino Giacomini, Lorenzo Godoli ed altri.
Attraverso la fitta rete di rapporti epistolari che alcuni di loro hanno intrattenuto con una molteplicità di persone, è possibile fotografare l’ambiente storico, sociale e politico del nostro paese tra l’800 ed il ‘900
."
 
Proprio il materiale riguardante Pietro Franciosi, professore socialista che già nel 1900 sosteneva l'uguaglianza di genere, grande studioso, amico di tanti intellettuali del Novecento, costituisce grande interesse per la storia sammarinese. Dal sito è possibile visionare l'inventario dei documenti del fondo che gli eredi hanno donato a San Marino e che, nel corso degli anni ha portato alla pubblicazione di vari testi legati alle diverse attività del "Professore". Dalla consultazione del catalogo on line per le due sezioni citate, si possono ottenere gli estremi del documento, quali, ad esempio, mittente e destinatario di una lettera, argomento principale, data e luogo dove è stata scritta, ma non è possibile visionare il documento come pdf on line, né gratuitamente né prevedendo una registrazione con pagamento, rendendo quindi necessario il doversi recare sempre sul posto per consultare.
Una ulteriore negatività è il non rigoroso ordine alfabetico delle missive catalogate e il fatto che non vi sia una sezione nel menu di ricerca dedicata a tutto il Fondo Franciosi.

 
Potrebbe essere suggeribile, per una migliore consultazione, creare una sezione trasversale che unisca i documenti riferibili a Franciosi e, analogamente, crearne altre per i personaggi sopra menzionati. In quel modo sarebbe facilitata l'attività di studio. Di certo una simile ipotesi avrebbe però come svantaggio un grosso lavoro di preparazione, forse poco praticabile a sito e catalogazione già fatti.
In sintesi potrebbe ipotizzarsi un aggiornamento del portale, alcune sezioni del quale sono ferme da anni (ad esempio la voce "Le attività"), magari andando ad inserire alcune voci in inglese, ipotesi originariamente prevista ma non praticata, e riorganizzando alcune sezioni attuali con possibilità ulteriori, magari volte ad una maggiore multimedialità, con l'inserimento di video o fotografie delle numerose iniziative che si tengono nel corso dell'anno, e con la creazione di sezioni dedicate ai fondi presenti in dotazione.

Modifiche caratterizzanti di una istituzione culturale di grande pregio, collocata in uno dei principali edifici storici del centro storico e parte del "Bene" iscritto nella World Heritage List UNESCO fin dal 2008.