“Learn World History” è una app per smartphone sviluppata
nel 2011 da Xenotropic Software e compatibile solo col sistema Android. La versione
gratuita ha avuto più di centomila download, una buona diffusione rispetto a
quella a pagamento che conta solo un centinaio di utenti, nonostante il prezzo
di 1,49 euro. Entrambe sono in lingua inglese e hanno la stessa struttura, con
la sola differenza che quella a pagamento conta un numero maggiore di eventi.
Ad ogni modo, tra le app che si occupano di temi storici, la free version di “Learn
World History” è tra quelle che, oltre ad avere una buona visibilità, gode del
gradimento degli utenti, certificato dalle quattro stelle sulle cinque disponibili
nella griglia di valutazione. La sua
fortuna è dovuta alla sua impostazione a quiz, decisamente più elaborata
rispetto agli elenchi di date ed eventi altrettanto diffusi in rete: in “Learn
World History” l’utente ha infatti un margine di personalizzazione abbastanza
alto.
Nella schermata principale appaiono
quattro pulsanti. Tramite il tasto “settings” è possibile impostare il livello
di difficoltà (“easy”/”hard”) e scegliere le tematiche di cui ci si vuole
occupare. È possibile selezionare fino a tre scelte tra guerra e politica
(“Warfare and Politics”), scienze ed esplorazione (“Science and Explorations”)
e arte e cultura (“Arts and Culture”). Infine è possibile determinare il
periodo tra il 4000 a.C. e il 1900: un lasso di tempo che copre tutte le
epoche. Il tasto “browse” consente di verificare gli eventi in ordine
cronologico, evidenziando le categorie con colore diverso: blu per arte e
cultura, verde per scienze ed esplorazioni e rosso per guerra e politica. Questo
permette di visualizzare a colpo d’occhio cosa è successo in un determinato
periodo. Infine i due quiz “Which came first?” e “When did it happen?”
permettono nel primo caso di stabilire l’ordine cronologico e nel secondo caso
di indovinare la data precisa di un avvenimento scegliendo tra quattro opzioni.
È interessante analizzare che tipo di storia viene
divulgata nella app gratuita, che per il numero di installazioni ha
evidentemente un impatto maggiore, e quali eventi vengono reputati
significativi, considerando che già nel titolo viene utilizzata la parola
“mondiale” e che il lasso di tempo investe effettivamente tutti i secoli, fatta
eccezione del XX e XXI. Ciò significa che tutto ha inizio nel 3300 a.C. con
l’inizio dell’Età del bronzo e che l’ultima data riportata è il 1899, anno di
pubblicazione dell’Interpretazione dei
sogni di Sigmund Freud. E se già l’ampiezza dell’impresa, ovvero riassumere
l’intera storia mondiale, è di per sé ambiziosa e difficilmente realizzabile, l’omissione
dell’intero Novecento non è solo una scelta arbitraria e limitante, ma dà adito
a un ulteriore sospetto: l’acquisto dell’altra. Il motivo risiede nel target:
la struttura a forma di gioco può senz’altro divertire gli appassionati, ma è
più facile che sia pensata per invogliare gli studenti ad avvicinarsi alla
storia in modo giocoso.
Lo si evince dalla presenza
della sezione dedicata al riepilogo cronologico delle date, pensata per un
ipotetico ripasso sotto forma di mappa concettuale colorata, e dalla relativa
semplicità del livello “hard”. Nei test la distanza tra le due risposte è
sostanziale e spesso arriva a quasi un secolo, ma la possibilità di inserire
più tematiche e di creare un test che includa più secoli potrebbe rendere
avvincente la sfida. La personalizzazione, dunque, fa sì che diverse categorie
di cultura differente possano trovare coinvolgente il gioco. Tuttavia,
scegliere una sola tematica – poniamo “Arts and Culture” – e limitarla ad un
solo secolo – poniamo dal 1800 al 1900 – potrebbe risultare estremamente
deludente: le domande spesso vengono ripetute più e più volte e, una volta
fatto il test, non è più possibile rifarlo, anche cambiando il livello di
difficoltà. Il ripetersi delle domande è senza ombra di dubbio il limite più
grande. Gli eventi storici segnalati sono troppo pochi e, anche se i dati
aumentano con l’avvicinarsi dell’epoca contemporanea, la selezione risulta
ridicola: dal 1200 e al 1500, in termini di arte e cultura, si registrano solo
sei eventi degni di nota.
Un’occasione
sprecata? Sì, dovuta per lo più all’esistenza di una seconda versione che
limita le funzioni di quella gratuita, che ha comunque raggiunto un numero di
persone nettamente maggiore. Altro limite, al di là delle scelte commerciali, è
l’aggiornamento risalente in entrambi i casi al 2 ottobre 2011. Ma,
soprattutto, scorrendo gli eventi cruciali della storia mondiale appare chiara
l’impostazione totalmente eurocentrica e angloamericana della app. Se
pochissimi sono gli eventi, ancor di meno sono le informazioni provenienti
dagli altri continenti, rafforzando una visione “tradizionale” e falsata della
storia mondiale. Ancora una volta appare evidente che dietro le nuove
tecnologie ci sia senz’altro un buon livello di sviluppo informatico: “Learn
World History” può senz’altro far passare del tempo a chi ha voglia di giocare
con la storia, specie se paragonato alle molte app con formato “database”, e
può essere utile agli studenti che hanno bisogno di un ripasso raffazzonato e
concettuale della storia, ma le sue potenzialità si fermano proprio quando è
necessario un miglioramento contenutistico pensato e strutturato con cognizione
di causa e senso storico.
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